Definire insolito un romanzo di fantascienza, e raccomandarlo come tale ai lettori, può sembrare il colmo dell’ingenuità e del semplicismo. Eppure è proprio quest’aggettivo, insolito, che conviene prima di ogni altro al lungo e straordinario romanzo che presentiamo in questo numero di Natale: insolito per l’intreccio, d’una semplicità, e nello stesso tempo d’una sapienza unica nel dosaggio e nella progressione dei colpi di scena; insolito per l’acutezza dell’osservazione psicologica, superiore non solo a quella della fantascienza media, ma perfino a quella di uno specialista del «mordente» come Sheckley; insolito per la raffinatezza della scrittura, e per l’incredibile spigliatezza con cui affronta le situazioni «sociologiche» più sbalorditive, traendone effetti di un irresistibile realismo; insolito per un umorismo che, senza nuocere alla drammaticità della narrazione, arriva facilmente e senza parere, a vette di alta letteratura; insolito infine e soprattutto, per una carica fantastica che lo qualifica senz’altro, a nostro avviso, come il più nutrito e divertente di tutti i romanzi americani di fantascienza e non di fantascienza, tradotti in Italia quest’anno. Siamo doppiamente lieti, perciò, di poterlo presentare ai nostri Lettori col nostro «Buon Natale».
Il romanzo è ambientato nel 2075 sulla Luna. Il satellite è colonizzato da decenni ed è popolato da circa tre milioni di persone, stabilite in diverse città sotterranee. Inizialmente la Luna era utilizzata delle nazioni terrestri come una sicura colonia penale, dato che dopo pochi mesi di permanenza nel corpo umano si sviluppano delle modifiche fisiologiche irreversibili che rendono praticamente impossibile il ritorno sulla Terra. Con il trascorrere degli anni sulla Luna si svilupparono delle colonie floride che, coltivando il sottosuolo, rifornivano la Terra di beni di prima necessità, come grano e riso, inviati tramite una catapulta elettromagnetica posta sulla superficie lunare. La vita degli abitanti è dura per via delle condizioni naturali e del governo terrestre che attraverso la sua struttura di controllo chiamata "Ente" gestisce la vita sulla colonia e il mercato dei servizi, ponendo condizioni vessatorie agli abitanti.