Ein Atomkrieg hat eine Gruppe von Menschen in ein unterirdisches Bunkersystem getrieben. Durch radioaktive Strahlung werden ihre Nachkommen zu Mutanten, die nicht mehr sehen können, sondern statt dessen einen Sinn für infrarote Strahlung entwickelt haben. Das Licht, das in ihren Überlieferungen eine bedeutende Rolle spielt, wird von ihnen als etwas Göttliches verehrt. Schließlich kann die Wissenschaft, die zu ihrem Unglück beitrug, ihnen jedoch auch Segen und Heilung bringen.
Depuis que Lumière a abandonné les hommes, personne n’a encore enfreint la loi et franchi la Barrière qui sépare les Niveaux du Monde Originel. Lorsque Jared s’y risque, c’est pour découvrir des monstres qui émettent un son qu’il n’avait encore jamais entendu. Se pourrait-il que ce son ait un rapport avec Lumière ? À moins que ces monstres ne soient, au contraire, les émissaires d’Obscurité, le mal absolu ? Et qui sont réellement les Ziveurs, ces hommes étranges qui se servent de leurs yeux pour écouter le monde ?
Anche pubblicato come “Percezione infinita”, tradutto da Antonietta Mazarino.
Dopo una guerra nucleare che ha devastato e reso inabitabile la superficie del pianeta, l’umanità è costretta a vivere in caverne sotterranee dove non arriva nessuna luce: sono generazioni ormai che nessuno l’ha più vista, tanto che su di essa si è formata una vera religione, una leggenda. Solo l’eccezionale sviluppo del senso dell’udito e del tatto permette ai pochi superstiti di sopravvivere ai gravi pericoli che minacciano la loro precaria esistenza e i pochi beni loro rimasti: pipistrelli giganti e altri mostri delle tenebre, i Veggenti, esseri misteriosi dotati di poteri sovrumani, e soprattutto la mancanza d’acqua, l’esaurimento dei pozzi. Iared, uno dei superstiti, non si lascerà tuttavia intimorire e, sfidando i mostri notturni, i demoni della Radioattività, le credenze della comunità e le accuse di blasfemia, si addentrerà nelle regioni ignote che si trovano al di là della Barriera, alla ricerca del mitico e remoto Mondo Originario.
Nominato per il premio Hugo per il miglior romanzo in 1962.